Come la DAD ha trasformato la formazione in Italia

Come la DAD ha trasformato la formazione in Italia

Marzo 14, 2022 Off Di Redazione

Gli effetti negativi che il COVID-19 ha portato in tutto il mondo sono inimmaginabili e qualsiasi settore è stato colpito duramente in un modo o nell’altro da questa pandemia.

Sicuramente uno degli aspetti che più ha inciso su tutti quanti è stato il cambiamento repentino delle nostre abitudini, che ha portato tutti noi ad adeguarci a situazioni e dinamiche completamente nuove per noi.

Infatti, tra i distanziamenti sociali, le mascherine, lo smartworking, le chiusure ed i vari lockdown, tanti aspetti della nostra vita sono cambiati radicalmente e con molta probabilità ci accompagneranno ancora per diverso tempo.

La scuola e le università sono state due tra le fasce più colpite da questa situazione, infatti, molte strutture scolastiche si sono ritrovate davanti ad una dinamica nuova e sconosciuta ai più fino a quel momento, ossia la didattica a distanza, che d’ora in poi per comodità abbrevieremo con l’acronimo DAD.

In breve, la DAD non è altro che una forma di insegnamento che si svolge senza la presenza fisica degli insegnanti ed alunni, utilizzando apparecchiature elettroniche ed una connessione ad internet.

La maggior parte delle volte questo tipo di lezioni vengono svolte attraverso l’ausilio di un PC con webcam e l’uso di un programma digitale come può essere Zoom o Skype.

Ma la riflessione che faremo in questo articolo è un’altra, ossia come tutto ciò ha cambiato e cambierà inevitabilmente in futuro la formazione degli alunni.

Attrezzature e linee guida

Colpa anche del poco tempo a disposizione, non tutti gli istituti scolastici sono riusciti a rispondere come si deve all’emergenza, specialmente a causa di linee guida da seguire poco chiare e confuse, lasciando le scuole a fare del loro meglio per organizzare in tempi brevi la struttura digitale che tiene in piedi la DAD.

Tutti gli istituti che possedevano da prima un registro elettronico sono riusciti ad utilizzare gli strumenti che la struttura online aveva già, ma questo purtroppo non è valso per tutte quante le scuole.

Discorso simile anche per molti docenti, che si sono trovati a dover apprendere in fretta una serie di nozioni e protocolli che prima non venivano minimamente utilizzati e di cui molti non erano a conoscenza.

Disuguaglianze sociali

Uno degli aspetti più preoccupanti provocati dalla DAD è stato sicuramente l’amplificazione massiccia delle disuguaglianze sociali, che già erano presenti prima della pandemia, ma che ora sono arrivate a livelli preoccupanti.

Infatti, i ragazzi ed i bambini che per un motivo od un altro non sono in possesso dell’attrezzatura elettronica o della conoscenza necessaria che viene richiesta loro per prendere parte alle lezioni, vengono automaticamente esclusi dalle attività a distanza portando questi soggetti ad una ingiustificata solitudine ed inadeguatezza.

Molti di questi ragazzi già da prima rischiavano di non avere i mezzi necessari per avere un percorso scolastico adeguato, ma l’emergenza su questo fronte non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Le scuole su questo punto di vista si sono sforzate in tutti i modi per aiutare al meglio ogni studente, cercando seppur con mezzi e fondi limitati di contattare e sensibilizzare ogni alunno a partecipare alla DAD, avendo raggiunto risultati lodevoli, ma ancora lontani dai numeri che ci si aspetterebbe di avere.

Il futuro è nell’apprendimento online?

La domanda che sicuramente molti si stanno ponendo in questo momento è se la DAD rappresenta solamente una fase temporanea o se ci troviamo effettivamente davanti al futuro dell’istruzione.

Per quanto non sia facile affrontare questo discorso, si può affermare con certezza che ormai è stato ampiamente riconosciuto come non sia più necessario essere presenti fisicamente a lezione, specialmente in questo momento di pandemia e di forte sviluppo tecnologico.

Questo potrebbe essere tranquillamente un nuovo inizio nell’era dell’istruzione, che magari non in questo momento ma in un futuro prossimo potrebbe diventare a tutti gli effetti una nuova normalità.

Per quanto questa idea risulti essere ancora acerba e vista in maniera scettica dai più, è uno scenario che non si può assolutamente sottovalutare.

Conclusioni

La nostra riflessione sulla DAD giunge al termine ma speriamo ovviamente che il più presto possibile tutti gli alunni possano godere al meglio di questo nuovo metodo di apprendimento e che le scuole e gli istituti di istruzione in generale possano adeguarsi al meglio alla situazione attuale.

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