Le coliche del neonato

Le coliche del neonato

Giugno 20, 2019 Off Di Redazione

Un problema comune

I neonati, fino a qualche mese di età, spesso piangono in maniera inconsolabile che si presenta spesso ad orari prevedibili, cadenzati. Alla base di questo ci possono facilmente essere le coliche del neonato, un problema che, secondo le stime mediche, colpisce il 20% dei neonati. Occorre tenere conto che in bambini sani il pianto si verifica in poco più di due ore al giorno mentre le coliche si presentano soprattutto nelle ore serali e per diverse settimane consecutive, provocando un pianto continuo del neonato, inconsolabile che mette spesso in allarme i genitori e li pone in una condizione di ansia in quanto si ha la sensazione di essere incapaci a gestire il problema del bambino, non comprendendolo.

Anche i genitori vanno consolati e bisogna subito dire che quello delle coliche è un problema comune che fa soffrire il bambino, è vero, ma che si risolve spontaneamente spesso dopo poche settimane, al massimo in due-tre mesi, per cui occorre pazienza e stare tranquilli, le coliche del neonato scompariranno senza alcuna conseguenza, neanche minima.

La medicina non è ancora riuscita a determinare le cause di queste coliche anche se esistono molte ipotesi diverse, alcune anche piuttosto curiose e fantasiose. Tra queste in passato quella più accreditata era la presenza di gas intestinali ma ad oggi sembra tramontata. L’ipotesi maggiormente accreditata al momento è quella che ritiene che alla base della colica vi sia un eccessivo movimento intestinale che facilita il transito intestinale del cibo ma provoca anche spasmi.

Questa ipotesi troverebbe conferma nel fatto che la somministrazione di farmaci anticolinergici, a contrasto della motilità intestinale, tende a risolvere il problema, mentre i farmaci che contrastano i gas intestinali, come il Mylicon, ad esempio, non danno molti effetti positivi. L’ipotesi più fantasiosa è quella che riferisce le coliche ad un espediente evolutivo per attirare maggiormente l’attenzione su di se ma tale ipotesi è vista con molto scetticismo nel mondo medico pediatrico.

I segnali dei neonati

I neonati hanno la possibilità di comunicare attraverso il pianto e con il linguaggio del corpo che bisogna saper interpretare. Quando il neonato sente un disagio di qualsiasi natura piange. Può essere di tutto, dalla fame alla sete, al bisogno di sentire il calore e la voce dei genitori, in particolare della mamma, in quanto per nove mesi ha sentito la sua voce, il suo cuore, il suo respiro e certamente è consolante sentire vicino a se questa presenza ma anche la sensazione del bagnato è un disagio, il neonato potrebbe semplicemente aver bisogno di essere cambiato oppure ha freddo o caldo. Tutto sta alla sensibilità dei genitori riuscire a capire cosa può provocare il pianto ma se non si riesce a comprenderlo non significa che si sia genitori meno bravi, soltanto meno esperti, magari, probabilmente al primo figlio.

Se il neonato piange tanto in modo inconsolabile, stringe i pugnetti, flette le gambe verso l’addome e spesso presenta il volto arrossato, è molto probabile che stia soffrendo per le coliche. Nulla da preoccuparsi ma occorre ricorrere al pediatra se si nota che il bambino non prende peso nonostante l’allattamento regolare oppure che le poppate sono troppo scarse in quantità ingerita.

Per alleviare la sofferenza del bambino e anche per attenuare le ansie dei genitori il pediatra potrà prescrivere dei farmaci da dare al bambino ma con cautela poiché il farmaco maggiormente utile, l’Alginor, ha anche effetti collaterali che è bene evitare, quindi il suo utilizzo deve essere sporadico e sempre, in ogni caso,m prescritto dal pediatra e somministrato secondo le sue istruzioni. MAI dare al bambino alcun rimedio o integratore senza avere preventivamente l’autorizzazione del Pediatra, certamente saremmo convinti di fare il suo bene ma non è detto che sia così.